Ultime notizie

NEWS

Distrutto monumento dei prigionieri italiani in Kenya

Ignoti gli autori dello scempio: era monumento storico nazionale

29-05-2019 di Freddie del Curatolo

Uno dei pezzi più importanti della storia degli italiani in Kenya e della seconda guerra mondiale in Africa è stato abbattuto senza preavviso da sconosciuti.
Il monumento eretto dai prigionieri italiani nella zona del campo 360 di Ndarugu, alle porte di Nairobi e di fianco alla chiesa parimenti costruita dai nostri connazionali durante la detenzione da parte dei Britannici, è stato demolito per ragioni ancora da verificare.
Sembra un tragico segno del destino, a meno di un mese dalla pubblicazione del bellissimo libro dello studioso italiano Aldo Manos “Ndarugu 360” che ricostruisce le vicende e i particolari, tra l'altro, proprio di quel campo e del monumento da preservare come una delle più importanti testimonianze della prigionia degli italiani in Africa Orientale.
(LEGGI QUI LA NOSTRA RECENSIONE DEL LIBRO)
“Domenica 26 maggio mia moglie ed io abbiamo accompagnato il giornalista della Rai Enzo Nucci, il fotografo Paolo Torchio e Magalì Manconi all’ex Campo 360 di Ndarugu sul quale intendono fare un servizio fotografico e televisivo – scrive Manos - Abbiamo constatato con infinita tristezza che il monumento costruito dai prigionieri di guerra italiani nel 1942 è stato distrutto. Le ruspe del concessionario della cava di pietra che opera nella zona lo hanno abbattuto disperdendone i pezzi. Una serie di foto di Paolo Torchio documenta lo scempio. Nel 2011, a seguito dell’interessamento mio e di mia moglie e all’intervento ufficiale dell’allora Ambasciatore Magistrati , quel monumento è stato dichiarato “monumento di interesse storico nazionale” nella Gazette Notice No. 11252”.
Evidentemente questo non è bastato a preservare un pezzo di storia che non è solo nostra, ma di questo Paese.
“Quel monumento storico, quel ricordo di 10.000 soldati prigionieri dava fastidio a qualcuno? – si chiede il fotografo Paolo Torchio - Poteva essere un freno alla devastazione della collina ad opera degli scavatori di tufo? E’ l’unica cosa che mi viene in mente, perche’ altre spiegazioni non ne trovo. Di sicuro è un atto di indicibile violenza che offende l’anima di tutti gli italiani , e non solo in Kenya”.
Manos intanto si è già attivato, inviando una lettera all’Ambasciatore d’Italia Alberto Pieri per informarlo della triste notizia.
L’augurio è che, oltre a recuperare alcuni frammenti del momumento che ancora mostrano bassorilievi, iscrizioni e simboli, si riesca a venire in possesso dell’ex chiesa del campo, attualmente affidata alla Chiesa Presbiteriana dell’Est Africa, per riportarla al culto cattolico e preservarla da altri atti vandalici.
“Anche la chiesa è “monumento di interesse storico “ – conferma Manos - ma la protezione si estende solo all’area immediatamente circostante. L’abbattimento del muro fa presagire ulteriori interventi e al fine di evitare un altro fatto compiuto andrebbe eretta sul posto un’opportuna segnaletica. Ma il modo più sicuro per garantire alla chiesa un’effettiva protezione in futuro sarebbe il suo acquisto per ripristinare la destinazione al culto cattolico originale, come già proposto dalla PCEA in passato alle nostre Autorità”.

TAGS: monumento kenyaprigionieri kenyaaldo manoscampi kenyaguerra kenyandarugu

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 12 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

http://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

Una lieta notizia per gli italiani in Kenya e la loro memoria, proprio alla vigilia delle...

LEGGI L'ARTICOLO

Ci sono libri interessanti e libri necessari. “Campo 360 Ndarugu” di Aldo Manos appartiene ad entrambe le...

LEGGI L'ARTICOLO

Il Comitato degli Italiani all'Estero del Kenya (Co.Mi.Tes Kenya) invita tutti i connazionali alla...

LEGGI L'ARTICOLO

Grande interesse e buona partecipazione per la tre giorni di Expo italiana organizzata dal Comitato degli Italiani all'Estero a...

LEGGI L'ARTICOLO

Quando in Italia gli amici mi chiedono il perché del mio interesse per questa terra così lontana e diversa, io ...

LEGGI L'ARTICOLO

Oltre cinquecento mila euro, questi i fondi chiesti dal Museo Nazionale del Kenya per salvare il pilastro di Vasco Da Gama, simbolo della città di Malindi sull'omonima punta, dalla possibile...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

C’è tanta memoria italiana in Kenya, più di quanto gli allegri vacanzieri di ...

LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA LE FOTO

Anche quest'anno, come nel 2018, l'happening in occasione della Festa della Repubblica ha registrato una...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

S'intitola "Mogadishu before and after the war" (Mogadiscio prima e dopo la guerra), l'interessante mostra fotografica della giornalista e scrittrice indiana Rasna Warah con foto anche dell'italiano Lino Marano che come tanti altri residenti italiani di Malindi di oggi, hanno vissuto nella...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Sembrava una delle tante leggende che non entreranno mai nel Guinness dei Primati e...

LEGGI L'ARTICOLO

Un danno senza precedenti per l'entroterra di Malindi e la savana.
L'esondazione del fiume Galana, causata dalle piogge torrenziali a Nord del Kenya, ha prodotto un allagamento senza precedenti, che oltre a campi coltivati e...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

Dopo il successo del primo Pool Party con cui il ristorante ed after-dinner club La Malindina ha aperto la...

LEGGI L'ARTICOLO

Per celebrare l'ingresso del padrone di casa Aldo Menduni nel Rotary Club di Malindi, il...

LEGGI L'ARTICOLO

Dal “mal d’Africa” ad una scommessa di stile a Malindi.
I quindici anni in Kenya di Aldo ...

LEGGI L'ARTICOLO

I kikuyu la chiamano “Kilimambogo”, la montagna del Bufalo. Per i maasai è semplicemente “La grande collina”.
Ol Donyo Sabuk, a meno di un’ora di macchina da Nairobi...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO

La Malindina quest'anno è tornata a far respirare a turisti e residenti la sua magica, storica atmosfera elegante, raffinata ma informale.
Dopo il...

LEGGI TUTTO L'ARTICOLO