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06-08-2018 di redazione
E' stato inaugurato nei giorni scorsi il cantiere "italiano" di Konza City, la cittadella tecnologica keniana vicino a Nairobi, che nella "vision 2030" dell'attuale Governo dovrebbe diventare la nuova "Silicon Savannah" dell'Est Africa.
Konza City sarà costruita da un'azienda italiana, l'Impresa Costruzioni Giuseppe Maltauro di Vicenza che lo scorso anno aveva vinto l'appalto da 40 miliardi di scellini (quasi 350 milioni di euro) per edificare la città tecnologica pensata già nell'era dell'ex Presidente Kibaki ed il cui sviluppo è stato confermato dall'attuale leader Uhuru Kenyatta.
L'impresa italiana, molto attiva negli Emirati Arabi, è stata selezionata come committente generale. A lei è stato affidato il compito di progettare le infrastrutture per la prima fase del progetto e di procurare i materiali e le attrezzature necessarie.
Da questa settimana la Giuseppe Maltauro supervisionerà la costruzione di infrastrutture: strade, condutture d'acqua e fognature dell'aerea di 400 acri di Konza City.
I documenti relativi al progetto indicano 40 chilometri di strade totali, parchi e giardini, grattacieli e hotel e modernissimi servizi di distribuzione idrica, raccolta e depurazione delle acque reflue, tutto in modello Dubai.
Si prevede inoltre che ICM costruisca un impianto di recupero dell'acqua e un serbatoio per la città.
Secondo Gideon Moi, sovrintendente per la tecnologia in Senato, Konza City rappresenterà un grande stimolo di approdo lavorativo per i tanti giovani che rischiano di finire nelle spire della disoccupazione, dopo gli studi. Nel frattempo è anche una possibilità per migliaia di operai che verranno impiegati nel cantiere. La prima fase del progetto di costruzione dovrebbe vedere la luce nel novembre 2018, ma già nei mesi scorsi si sono accumulati ritardi nella partenza, per indagare su presunti casi di corruzione.
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