L'ESPERTO
23-02-2019 di Marco "Sbringo" Bigi
Uno dei più frequenti complimenti che ricevo da colleghi o pseudo-colleghi musicisti keniani è quello di "come si sente bene la musica dalle mie casse acustiche", e ciò nonostante esse siano di una pessima sottomarca cinese.
Rispondo con un sorriso spiegando che è tutta una questione di regolazione dei toni e dei volumi.
Sembra la scoperta dell'acqua calda ma da queste parti, avere a disposizione una serie di manopole o di cursori, fa venire una gran voglia di mettere tutto al massimo per mostrare agli astanti quanto sia potente l'impianto e quanto figo sia il DJ che lo utilizza.
E così accade nel ristorantino sulla spiaggia, nel bar, sul camion pieno di gente che balla per pubblicizzare qualcosa e addirittura di fronte alla sede della Telkom di Malindi, come se ciò servisse a convincere gli utenti a utilizzarne i servizi.
Non pretendo in queste poche righe di spiegare le complicate regole dell'acustica ma sicuramente ho una risposta alla domanda: "Perché in Kenya tutti gli altoparlanti gracchiano"?
Partendo dalla manopola del volume e ipotizzando che vada da 0 a 10 c'è un punto, che di solito corrisponde al 7, oltre il quale l'altoparlante (quasi sempre di qualità scadente da queste parti) comincia ad andare in distorsione perchè non ce la fa più. Lo stesso vale per la regolazione dei toni bassi, a volte medi e alti, che dovrebbe semplicemente servire per compensare la risposta dell'ambiente nel quale si diffonde musica.
Quello che i nostri dispensatori di decibel si ostinano a non voler capire è che le manopole dei toni vanno da -10 a +10 con una posizione intermedia (zero) dalla quale non ci si dovrebbe scostare molto; mettono tutto a +10 e morta lì.
Il fantastico HUNZ HUNZ che va tanto di moda è composto dal basso e dalla cassa della batteria - filtrati e compressi - che emettono quell'HUN da poche decine di hertz che sentiamo vibrare addirittura nella nostra cassa toracica.
Mettendo al massimo i bassi questo suono va a torturare sia gli altoparlanti (la cui membrana di cartone presto si incrinerà producendo un definitivo gracchiare), sia i nostri timpani, anche se saremo distanti centinaia di metri dalla sorgente. La Z, invece, è quel suono acuto prodotto dai piatti della batteria che ha la peculiarità di diffondersi nell'aria per chilometri.
Che cosa consigliare a chi avrà la buona volontà di ascoltarmi?
Se si vuole organizzare una serata danzante sulla spiaggia, le casse dovrebbero essere piazzate il più vicino possibile alla pista da ballo all'altezza delle orecchie (chi balla vuole essere assordato) dirigendo il suono verso il mare, o meglio ancora verso la direzione da cui soffia il vento. In questo modo, lanciando il freesbee contro il vento tornerà verso di te e non andrà a finire sulla testa del tuo vicino.
Meglio ancora sarebbe che le casse fossero piazzate dall'alto verso il basso, ma questa accortezza non si può adottare in situazioni provvisorie.
I gruppi che suonano dal vivo non dovrebbero mai mettere le casse sul limite del palco, spettinando le prime file. Non esistendo i monitor, loro suonano senza sentirsi e alzano il volume a più non posso.
Mettendo le casse lateralmente dietro di loro avranno consapevolezza di cosa suonano e, se alzeranno troppo il volume, i microfoni cominceranno a fischiare: un segnale benedetto che li costringerà ad adottare un volume decente.
Per quanto riguarda la musica diffusa in bar e ristoranti gestiti da europei non bisogna assolutamente lasciare in mano al personale locale la gestione dei diffusori di musica, sia per la scelta del repertorio, sia per la rotazione in senso orario delle manopole.
Purtroppo i gusti musicali dei giovani kenioti dipendono da cosa trasmettono radio e tv, roba che io definisco soggettivamente spazzatura, che comunque oggettivamente non si accompagna con un aperitivo o una cena. E il budget spesso non consente di acquistare materiale decente, più l'impianto è economico più il suono sarà gracchiante. In ogni caso, toni a metà e volumi a livello del sempre più raro buon senso.
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