Nelle ultime ore in Kenya si sta assistendo ad un braccio di ferro politico tra Ministri del Governo. Motivo del contendere: il regime di quarantena da far rispettare o meno ai turisti che arriveranno nel Paese a partire dal prossimo 1 agosto, data di riapertura delle frontiere aeree annunciata lo scorso 6 luglio dal Presidente Kenyatta.
Nei giorni scorsi il Ministro dei Trasporti James Macharia ha prodotto il protocollo del suo settore, che comprende le regole conformate alla cosiddetta “fase 2” dell’emergenza Covid-19.
Tra queste c’è anche la cessazione della quarantena obbligatoria per chi entrerà nel Paese per turismo.
Grande soddisfazione espressa per la decisione anche dal collega del Turismo Najib Balala, che in un video ha ricordato che per entrare basterà esibire un certificato di Covid-19 Free emesso dal Paese di partenza del volo che arriverà in Kenya.
Tutto deciso, quindi?
Neanche per sogno...o almeno oggi non sembra così. Il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe, che sicuramente ha il polso della situazione e che fa parte della schiera di coloro che non avrebbero neanche riaperto le Contee, durante la conferenza stampa di ieri a Mombasa per aggiornare i dati di contagi, decessi e guarigioni nel Paese, ha confermato la necessità di produrre un certificato Covid-19 Free nel proprio Paese prima di imbarcarsi su un volo diretto in Kenya come destinazione finale, ma ha anche ribadito l’esigenza di isolare in ogni caso i turisti all’arrivo per 14 giorni, come ripreso dai principali media nazionali.
Una decisione del genere, se riapprovata in barba al protocollo e alle assicurazioni del Ministro del Turismo, azzererebbe di fatto il turismo internazionale nel mese di agosto, in quanto la maggior parte dei viaggiatori non si trattiene per periodi di molto superiori alle due settimane e sicuramente non intende passarle in isolamento, nemmeno nella struttura che ha prenotato o in una casa privata.
Speriamo in un aggiornamento in positivo quanto prima.