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22-01-2018 di redazione
Un giro di vite nei locali notturni della costa keniana.
Lo ha deciso nei giorni scorsi il Capo della Polizia della regione costiera Nelson Marwa, che per prima cosa ha ordinato la chiusura di tutti gli "strip tease club" a Mombasa e nella vicina Nyali.
C'è da ricordare che in Kenya la prostituzione è permessa, se è un'attività privata.
Ovviamente, quindi, non è permesso lo sfruttamento di persone, organizzazioni o anche familiari, delle "lucciole".
Finché le ragazze maggiorenni decidono spontaneamente di esercitare "il mestiere più antico del mondo" nessuno glielo nega, e ricordiamo che i maggiori utenti di sesso a pagamento in Kenya sono i keniani stessi.
La prostituzione diventa però sfruttamento, sia da parte che dei genitori che indiscutibilmente da parte dei clienti, quando le ragazze non hanno ancora raggiunto la maggiore età, o quando i locali notturni palesemente lucrano sul mercimonio del corpo delle ragazze (ad esempio affittando loro camere nella stessa struttura per accompagnarsi ai clienti, oppure offrendo loro da bere in cambio dell'intrattenimento).
In ogni caso l'operazione del Governo mira a scongiurare definitivamente la prostituzione minorile, e nei club di Mombasa e Nyali è stato intravisto questo pericolo, oltre a ravvisare una sorta di "incitamento" a reclutare giovani ragazze che mettano in vista il proprio corpo.
A Malindi e Watamu non vi sono locali di strip-tease e solamente qualche anno fa una discoteca aveva provato a installare delle "gabbie" in cui ragazze poco più che svestite ancheggiavano e si facevano irrorare di schiuma.
Fortunatamente la discoteca ha chiuso, e gli altri locali notturni seguono una politica meno aggressiva.
Dal 2009, anno in cui l'imprenditoria turistica malindina firmò un protocollo d'intesa con il Ministro del Turismo e la Cooperazione Italiana per lo Sviluppo dei Popoli, nei locali italiani ci sono controlli per evitare che ragazze minorenni soggiornino negli hotel con turisti e che entrino nei locali notturni.
Purtroppo, però, nei pub e nelle discoteche locali, se ne vedono ancora.
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