Le percentuali sono sempre alte e secondo i media nazionali il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe starebbe considerando di chiedere al Presidente Kenyatta di tornare a misure restrittive più adeguate a contenere la pandemia, come ad esempio un nuovo lockdown. Un incontro in questo senso, come segnalato da fonti interne al Ministero sarebbe previsto per oggi.
Non c’è ancora aria di chiusura, almeno a sentire le parole del Direttore Generale della Sanità e uomo dell’OMS per il Kenya Patrick Amoth, ma è un’opzione che il Governo sta iniziando a prendere in considerazione se i numeri ma soprattutto le percentuali continueranno a salire.
“Ritornare a restrizioni più severe è sicuramente un'opzione, come ha dichiarato il presidente Kenyatta – ha detto Amoth attraverso il suo profilo Twitter -  Il Ministero della Salute ha il dovere di garantire che restiamo una nazione sana. Se dovessimo assistere a un'impennata, allora sarebbe la nostra ultima opzione per il bene del Paese”
Secondo Amoth non si può parlare di “seconda ondata” in Kenya, perché il Paese ha pensato con la riapertura di essere tornato alla normalità, benché il Governo continuasse a dire che il Covid-19 era ancora presente e nientaffatto sconfitto.
Intanto ieri il Paese ha registrato 616 casi positivi di Covid-19 nelle 24 ore precedenti, portando il numero totale dei casi a 44.196. I tamponi analizzatio sono stati 5512, quindi la percentuale si attesta all’undici per cento, salendo di un punto percentuale rispetto ai due giorni precedenti.
Dei casi, 594 sono keniani e 22 sono stranieri, mentre 391 sono maschi e 225 femmine. Il più giovane è un neonato di 8 mesi, mentre il più grande ha 86 anni.
La distribuzione dei casi per contea è la seguente: Nairobi 121, Nakuru 110, Uasin Gishu 74, Mombasa 55, Kakamega 32, Kericho 29, Kisumu 26, Bungoma 21, Garissa 20, Turkana 16, Kiambu 13, Homa Bay 10, Kajiado 10, Kisii 10, Laikipia 9, Busia 8, Isiolo 6, West Pokot 6, Murang'a 6.
Sabato 17 ottobre sono guariti 104 pazienti, 83 dal programma di assistenza domiciliare, mentre 21 sono stati dimessi da vari ospedali. Il numero totale delle guarigioni è ora di 31.752.
Sfortunatamente, nello stesso periodo 12 persone hanno ceduto alla malattia, portando il numero dei decessi a 825.