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26-09-2020 di redazione
I lavori di asfaltatura della strada di Malindi che da Lamu Road, all’altezza della banca Absa (ex Barclays) porta alle prigioni di Mtangani sono stati provvisoriamente bloccati dall’Alta Corte di Malindi.
Il Giudice Reuben Nyakundi ha accolto le motivazioni della società civile malindina, composta da Progress Welfare Association of Malindi, Camera di Commercio, Associazione albergatori KAHC e dal Malindi Resident Development Group, che ha denunciato il fatto che i termini e le modalità del progetto da 67 milioni di scellini, finanziato dalla Banca Mondiale non siano stati rispettati.
Il progetto inizialmente approvato, infatti, prevedeva di pavimentare la strada con i “cabro” come il resto delle strade interne attigue di Malindi. Successivamente sarebbe stato modificato nell’asfaltatura a bitume. La modifica, secondo quanto appuntato dai firmatari della petizione, è stata apportata dalla Contea di Kilifi attraverso il Ministero dei Terreni e il Comune di Malindi e trasmessa alla ditta appaltatrice dei lavori, senza consultare né i membri del board del Municipio, né tantomeno convocando una riunione pubblica, al limite anche telematica, con i residenti di Malindi o i loro rappresentanti.
I cittadini responsabili per tanto hanno deciso di farsi rappresentare dagli avvocati Tukero Ole Kina e Conrad Otiang e di far sentire le proprie ragioni davanti al Giudice, che ha ritenuto di certificare come “urgente” la richiesta. Gli avvocati hanno chiesto un'ordinanza per la sospensione del progetto fino a quando la questione non sarà ascoltata e determinata.
Il progetto fa parte di quelli finanziati dalla Banca Mondiale per l'ammodernamento della città nell'ambito del Programma di sostegno urbano del Kenya, ma in questo caso a differenza delle strade del lungomare e Casuarina e del rinnovamento del fronte mare dal porto a Vasco Da Gama, la cittadinanza è stata tenuta all’oscuro.
Secondo gli avvocati, nel caso della strada di Mtangani non si è agito in conformità della legge.
Al Giudice di Malindi ora spetterà il compito di capire il perché di questo passaggio da una tipologia di strada all’altra, così come di confermare se ci sono state o meno irregolarità nella gara d’appalto. La sua sentenza potrebbe costituire un precedente per far sì che la Municipalità di Malindi, ricostituita da meno di un anno proprio per poter usufruire dei fondi della Banca Mondiale, sia sempre messa al corrente dei lavori per migliorare la cittadina, fermo restando che la Contea possa avere un ruolo di supervisore.
Dal canto loro le associazioni hanno confermato di volere una strada duratura e condivisa da tutti e chiedono che ogni processo possa essere visionato e attenzionato dal pubblico come la legge prevede.
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