PERSONAGGI
23-12-2017 di Freddie del Curatolo
Avere tanta Africa dentro e averla vissuta fin da bambino, ma allo stesso tempo sentirsi profondamente italiano. Conoscere la storia e le pieghe anche amare di questo Paese, ma credere nelle persone e continuare a dispensare un naturale ottimismo e una predisposizione all’incontro e alla bellezza delle cose.
E’ un connazionale da conoscere e da prendere ad esempio, Gianpaolo Zappa.
Bresciano di Rovato, in Kenya dall’infanzia, tra la Rift Valley, Mombasa e Nairobi, e oggi gestore di uno dei ristoranti italiani più apprezzati della Capitale, “La Cascina”, all’interno del centro commerciale “The Hub” di Karen, nel verde delle colline d’Africa che ispirarono la Blixen per “La mia Africa”.
La storia della famiglia Zappa è un altro romanzo che sarebbe bello poter leggere, ma basta sedersi e condividere un buon bicchiere con “l’oste” della Cascina per godersi fantastici racconti e aneddoti di un’epopea.
I genitori di Gianpaolo si trasferirono in Kenya negli anni Cinquanta e trovarono ad accoglierli una terra ricca di contraddizioni, “dove mancava tutto ma non c’era bisogno di niente”.
Le fertili vallate di Nanyuki e delle pendici del Monte Kenya chiedevano solo di essere coltivate, schiudevano profumo di caffè e di tè, regalavano la dolcezza di alberi da frutto e il necessario nutrimento del grano.
“I miei arrivavano dalla povertà dell’immediato Dopoguerra – racconta Zappa – e mentre scoprivano Nanyuki con le sue file di capanne e baracche, e il “far west” dei dintorni di Nairobi, si stupivano del fatto che grazie agli inglesi si trovassero cose che in Italia ti sognavi”.
Gli anni d’Oro dell’Impero Britannico erano però al tramonto e la rivolta dei Mau Mau costrinse la famiglia Zappa a momenti anche duri e di pericolo, con un breve ritorno in Italia.
“Sono nato in Italia – racconta il ristoratore – ma avevo già il Kenya nel destino. La mia famiglia decise ben presto di tornare nel Continente a cui si erano legati e che li attendeva per ricominciare”.
Così è iniziata anche l’avventura di Gianpaolo, che per passione e con crescente professionalità si è avvicinato al mondo della ristorazione. Per anni è stato l’anima con il socio Gianni Sganzerla, fondatore del noto ristorante “La Veranda” di Nyali, anche di “Eataly” e poi è tornato nella “sua” Rift Valley, per una nuova scommessa, con lo stesso Gianni e la moglie Veronica Moresco.
Scommessa che a giudicare dall’afflusso, dalle recensioni degli avventori e dalla qualità che noi stessi abbiamo avuto la fortuna di valutare, è già stata vinta.
“La Cascina è uno spaccato di specialità e creatività enogastronomica italiana in uno dei simboli della Nairobi in crescita e sviluppo – spiega il residente italiano – a Nairobi pionieri come Gaetano Ruffo de “La Trattoria” tanti anni fa aprirono la via e fecero conoscere anche ai keniani l’arte del mangiare bene di cui l’Italia è “portatore sano” in tutto il mondo. Da allora sono stati aperte tante attività ed è aumentata l’importazione di prodotti anche di primissimo ordine”.
La Cascina ha il pregio di proporre entrambe le cose: esaltare la qualità delle materie prime di questo Paese, come carne pesce e verdura, ma offrire anche un panorama di quei cibi che non possono che provenire dalla nostra Penisola, come ad esempio salumi, formaggi ed ovviamente vini.
“Oltre ad appoggiarci a chi importa – precisa Zappa – noi stessi ci facciamo arrivare periodicamente prodotti freschi per via aerea, selezionando e scegliendo aziende italiane che diventano nostre “alleate” nel fornire una qualità eccellente e creare menu vari e con novità e primizie stagionali. Così avviene con il vino, di cui i keniani in primis stanno diventando ottimi conoscitori”.
Per chi vive a Nairobi, un salto alla Cascina è d’obbligo, per chi transita o spende qualche giorno di vacanza, un tuffo nella migliore tradizione culinaria di casa nostra, con il piacere di poter fare due chiacchiere d’Africa e di vita con un “oste” davvero speciale, di quelli che ci rendono orgogliosi di far parte della comunità di italiani in Kenya.
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