MAL D'AFRICA
01-03-2019 di Leon Mufasa
Il mio mal d'Africa è dedicato a chi in Africa non ci è mai stato.
A chi non è rimasto folgorato a 14 anni e da allora quasi ogni anno organizza una vacanza in Kenya, Tanzania, Botswana, Zambia, Etiopia, Ruanda.
Ci vorrebbe un intero libro, con allegato il mio album di fotografie per spiegarvi quello che a parole si fa fatica.
Ci vorrebbero le parole delle comunità povere dei sobborghi di Nairobi o di Morogoro, che abbiamo visitato e che da tempo aiutiamo a crescere, anche a distanza grazie ad alcuni africani che ce l'hanno fatta e ora vogliono essere d'esempio per altri.
Il mio mal d'Africa è per tutti quelli che hanno i giudizi facili, la risposta pronta, la critica perfetta.
Io dico solo che abbiamo perso di vista il vero motivo della vita, che è quello di stare bene con sé stessi e quanto più possibile con gli altri.
Senza preoccuparci che gli altri siano bianchi, neri, sani, malati, di destra o di sinistra.
L'Africa insegna che l'unica differenza agghiacciante è quella tra chi è troppo ricco e chi è troppo povero, tra chi non può accedere a cure sanitarie e chi si può permettere cliniche private miliardarie.
Nel mezzo siamo tutti noi e dovremmo avere solidarietà per chi è meno fortunato di noi.
L'Africa insegna queste cose solo se ti immergi in essa completamente, se ne esplori i luoghi dove la Natura è padrona.
Perché andando negli slum, nelle città, trovi le ingiustizie che la civiltà ha portato e anche meno felicità.
La gente rincorre le stesse cose che hanno reso la nostra società triste ed infelice, ma nessuno glielo spiega.
Allora vorrei spiegarvi che il mal d'Africa è essenzialmente capire queste cose ed andarle a cercare dove ancora c'è amore per la vita, dove la felicità non costa nulla e dove alla fine della giornata, prima di addormentarti, pensi semplicemente che sei stato bene e che non speri di meglio che un'altra giornata come questa.
Non è certo l'unico modo per essere felice, ma io ho trovato questo e ne sono immensamente soddisfatto.
Da un senso alla mia vita e mi aiuta ad essere migliore anche quando devo sopportare di vivere in un mondo che ha perso il senso.
Chi non lo comprende, dovrebbe solamente tacere.
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