In Kenya proseguono a suon di un centinaio al giorno i casi di Coronavirus, ma sono tante anche le guarigioni.
Ma il dato che si fa largo riguarda i cittadini keniani provenienti, per lavoro, dalle nazioni confinanti. La media di camionisti contagiati è molto più alta di quella che emerge dai tamponi mirati effettuati a Nairobi e nelle altre città keniane.
Altre 121 persone in Kenya sono risultate positive ai tamponi Covid-19 effettuati nelle ultime 24 ore.
Il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe, giovedi 11 giugno, ha altresì annunciato che 44 pazienti sono stati dimessi, portando il numero di coloro che si sono ripresi dal virus a 1092.
Il dato dei tamponi mirati analizzati, ben 3.291, continua a far oscillare la percentuale dei positivi intorno al 3 per cento, con l’80% circa di asintomatici che verranno direttamente controllati a casa propria.
Il numero totale delle persone colpite dal Coronavirus da tre mesi a questa parte sale quindi a 3.215, con un totale di 106.247 campioni testati finora. 2031 i casi tuttora attivi nel Paese.
Nella consueta dichiarazione ai media, Kagwe ha dichiarato che altri tre individui hanno ceduto alla malattia, portando il numero dei decessi a 92. Dei 121 casi segnalati oggi, 115 sono keniani e 6 sono stranieri, mentre 92 sono maschi e 29 femmine.
La distribuzione dei casi per contee è la seguente: Nairobi (49), Busia (37), Mombasa (20), Kajiado (5), Migori (4), Kiambu (2) e Kilifi (2) e 1 caso ciascuno a Murang'a e Nyeri.
I 37 contagiati rilevati a Busia, al confine con l’Uganda, sono tutti camionisti.
Questo rivela che il Kenya resta una delle nazioni meglio preparate a contenere il virus rispetto a quelle confinanti, dove il problema è stato minimizzato o trascurato. La morte per Covid-19, due giorni fa, del Presidente del Burundi Pierre Nkurunziza, che non aveva adottato restrizioni per il suo Paese e protezioni particolari per i cittadini, unico in Africa a far proseguire ad esempio il campionato di calcio e le altre discipline sportive, è indicativo.