Sono diciannove i decessi relazionabili al Covid-19 nelle ultime 24 ore in Kenya, secondo quanto riferito dal Ministero della Sanità.
Ma il dato più preoccupante emerso nella giornata di ieri è quello relativo alle scarse riserve di ossigeno nel Paese per le cure dei pazienti con gravi problemi respiratori.
Sono numerose le strutture sanitarie che hanno denunciato la mancanza di ossigeno, oltre che delle strumentazioni per utilizzarlo.
Questo avviene anche perché negli ultimi due mesi il consumo di ossigeno è quasi raddoppiato in ogni struttura, come conferma anche la direzione dell’ospedale provinciale di Nakuru e come riportato dal quotidiano nazionale Standard in un’inchiesta.
Intanto ieri, lunedì 9 novembre,  sono stati segnalati 756 nuovi casi di Covid-19 su 4316 tamponi analizzati, con una percentuale che dal 15,3 per cento di domenica si impenna a 17,5%.
Le persone che non sono riuscite a recuperare dal coronavirus con gli ultimi 19 decessi salgono a 1130.
Sono uno in più, ovvero 1131, i pazienti attualmente ricoverati in varie strutture sanitarie in tutto il Paese, mentre altri 5.843 sono in isolamento e cura a domicilio.
Non tutti i cittadini in cura a casa però stanno bene, ieri è stata annunciata la morte di un noto comandante di polizia di Mombasa che seguiva trattamenti per la sua guarigione dalla sua abitazione.
Negli ospedali pubblici del Paese ci sono attualmente 59 pazienti sono in terapia intensiva, 21 in supporto ventilatorio e 33 in ossigeno supplementare.
Altri 90 sono in altri reparti ma sempre sotto trattamento di ossigeno, 16 sono nell’unità di alta dipendenza.