AMBIENTE
19-12-2019 di Giovanna Grampa
Un simbolo tanto semplice quanto importante: un albero “umano” al centro del logo Plant Your Age, Pianta la tua età!
Una lodevole iniziativa rivolta a tutte le persone che vogliono celebrare il loro compleanno piantando alberi equivalenti alla propria età, garantendone la loro crescita fino alla maturità.
Il progetto è stato promosso dalla Green Africa Foundation con sede a Nairobi dal suo Presidente, il Dr. Isaac Kalua che, per il giorno del suo cinquantesimo compleanno, il 14 settembre 2019, ha voluto regalarsi una cerimonia in grande stile per piantare 50 alberelli in una zona dell’ Uhuru Park a Nairobi alla presenza di personalità governative, televisioni e giornalisti dei principali quotidiani kenyani. E per enfatizzare l’evento le piantine sono state interrate da 47 bambini, uno per ogni contea del Kenya, una da Adriano Ghirardello quale Honorary Warden del KWS (Kenya Wildlife Service) e rappresentante della comunità internazionale, una dal Ministro dell’Ambiente della Contea di Nairobi, una dal rappresentante dell’ex Presidente della Repubblica, Mwai Kibaki, e una dallo stesso Dr. Kalua in nome della Green Africa Foundation e in qualità di festeggiato.
Non è casuale il richiamo al terzo Presidente della Repubblica kenyana perché fu lo stesso Mwai Kibaki a lanciare questa campagna Plant your age quando già nel 2012 la Green Africa Foundation aveva dedicato all’allora Presidente in carica il The Kibaki Green Corner a Kitui, mettendo a dimora 80 alberi per commemorare l’ottantesimo suo compleanno.
Ambizioso è l’obiettivo di aumentare la copertura forestale al 10% entro il 2022 con questa iniziativa, affiancando il mega-progetto del Governo kenyano di piantare 20 milioni di alberi per contrastare la deforestazione. Il patrimonio forestale nazionale, negli ultimi decenni, ha subito gravi danni per la produzione di legname e carbone nonostante che dal 1999 tagliare alberi sia illegale. E nonostante il divieto una gran parte della popolazione ha continuato a segare alberi perché, secondo quanto affermato dal Dr. Kalua, attualmente ancora il 90% dei kenyani usa carbone per cucinare, carbone ricavato dalla combustione degli alberi. E’ la necessità di un popolo ancora troppo povero per poter usufruire di fonti alternative: il carbone è una fonte di energia a basso prezzo, brucia più lentamente e produce più calore della legna, è più leggero e quindi facilmente trasportabile e può essere conservato a lungo senza rischiare di marcire o essere danneggiato dagli insetti.
Parlare di deforestazione sembra un tema così lontano da noi, quasi fuori dalle nostre capacità di poter contribuire in modo concreto. Non è così perché è un problema che ci passa davanti agli occhi tutti i giorni.
Non è raro vedere un uomo che spinge una bicicletta con almeno tre-quattro sacchi posati uno sopra l’altro e assicurati al portapacchi con un legaccio di camere d’aria annodati fra loro. Succede spesso di imbattersi in scene come queste lungo le strade africane, specialmente in zone rurali. I cubi neri che spuntano dai sacchi sono pezzi di carbone vegetale e il loro impiego è quello di far fuoco per cucinare. E quel carbone è uno dei tanti piccoli commerci con cui molte famiglie africane guadagnano quel poco per sopravvivere: tagliano i tronchi delle piante endemiche e lasciano ardere il legname ricoprendolo di un cumulo di terra per circa una settimana in assenza di ossigeno.
Questo il grido d’allarme della Green Africa Foundation nel promuovere la riforestazione su piccola scala attraverso un approccio partecipativo e rivolgendosi alle scuole, alle numerose associazioni ambientaliste, ai semplici cittadini kenyani e alle numerose ONG straniere che operano in tutta la nazione.
A noi il compito di riproporre il progetto Plant Your Age anche sulla costa in partnership con Green Africa Foundation per migliorare la qualità dell’ambiente e aumentare il patrimonio forestale.
Rientrati da Nairobi ne abbiamo parlato con GianFranco Ranieri, Presidente della Karibuni onlus, che ha sposato subito il progetto con entusiasmo coinvolgente, lanciando a sua volta la campagna Plant Your Age con la benedizione del Dr. Isaac Kalua che presto verrà a visitare la farm di Karibuni a Langobaya dove prenderà vita il progetto. Tutto è pronto e già le prime piantine sono state messe a dimora in attesa che tante persone possano aderire all’iniziativa.
In un modo dove regna il consumismo, dove ogni regalo è sicuramente superfluo, quale miglior dono da fare a se stessi piantando tanti alberi quanti sono le primavere da festeggiare, sapendo di contribuire ad arginare un problema di così vitale importanza che il paese deve affrontare.
Piantare alberi è relativamente economico e non richiede alcun progresso tecnologico ma ha un potenziale strabiliante per combattere anche i cambiamenti climatici e la desertificazione.
La nostra vita può essere più ricca contribuendo a rendere la natura dinamica ben sapendo quanto le ricchezze naturali siano a rischio e quanto possa essere emozionante difendere il nostro Pianeta.
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