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La proposta: Kenya VISA valido 1 mese, gratis per turisti

"Il confronto con Sudafrica o Marocco è sbagliato, puntiamo sulla qualità"

03-07-2017 di Mohammed Hersi

Il confronto continuo degli arrivi turistici del Kenya con Paesi come Sudafrica o Marocco è fondamentalmente sbagliato.
Negli ultimi due anni non abbiamo fatto altro che confrontare i nostri numeri dei turisti in arrivo con quelli del Sud Africa.
Bene, concentriamoci sui due Paesi: nell’ambito turistico ogni viaggio superiore alle cinque ore è classificato come “a lungo raggio”, mentre qualunque Paese meno distante viene qualificato come una meta a breve distanza.
Partiamo dal Marocco, pensate che il punto più prossimo all'Europa è appena a 14 miglia mentre la maggior parte dei Paesi che generano turismo possono accedere ai principali aeroporti marocchini in meno di tre ore.  
Dall'altra parte c’è bisogno di otto o nove ore per arrivare in Kenya e non è così economico. 
Il Sudafrica è altrettanto lungo da raggiungere (11 ore minimo), e infatti più avanti vedremo quanto i loro arrivi europei siano molto simili a quelli del Kenya, nonostante i numeri dicano il contrario.
Il Marocco attira quasi 11 milioni di turisti mentre il Sudafrica ne ha ricevuti 10 milioni nel 2016, mentre il Kenya a fatica è arrivato a sfiorare quota 1,2 milioni. Questi sono i numeri che, dati in pasto all’opinione pubblica, ci fanno sembrare davvero indietro, quando si parla di turismo.
Il Marocco, grazie alla vicinanza all'Europa, è stato in grado di aumentare i suoi numeri dieci volte in dieci anni. Per quanto sia una destinazione a breve raggio, il governo del Marocco non si è accontentato e ha offerto un aiuto supplementare al settore per ottenere quei numeri. 
Le infrastrutture in Marocco sono in ottimo stato. 
Ad esempio, cinque anni fa siamo stati invitati in Marocco per un “educational”, abbiamo viaggiato sulle strade del Paese in per circa 1200 km e non abbiamo mai visto una singola buca.
In più i cittadini britannici, europei e statunitensi non hanno bisogno di un visto per entrare in Marocco per turismo, e starci fino a 3 mesi. Dall’altra parte il Kenya non scende dai 50 dollari, senza pensare che un potenziale visitatore da noi ne spende di media 5000 durante una vacanza. 
Qualsiasi nazione che considera il visto una fonte di reddito non avrà mai veri frutti dal turismo. 
Molti visitatori potenziali non si schermiranno a causa dei 50 dollari ma il pensiero di richiedere un visto semplicemente li infastidisce. 
Altre destinazioni come Sri Lanka, Thailandia hanno una registrazione per i turisti che non prevede alcun visto. Il VISA è considerato un aspetto negativo nel mondo dei viaggi.
Noi abbiamo già altri problemi: oltre al visto, un potenziale turista per il Kenya è portato a intraprendere la profilassi antimalarica prima e dopo la vacanza. Il costo può variare tra i 50 e i 100 dollari, quindi una famiglia di quattro avrà bisogno come minimo di 200 dollari. 
Viaggiare in Marocco non ha costi aggiuntivi per le malattie.
Esaminiamo ora il caso del Sudafrica: è utile sapere che dei ventilati 10 milioni di turisti, ben sette milioni arrivano dai Paesi confinanti e viaggiano via terra!
Due milioni e trecento visitatori nel 2016 sono arrivati oltreconfine dallo Zimbabwe, 2 milioni e cento dal Lesotho e 1,7 milioni dal Mozambico. Il Lesotho è un Paese completamente circondato dal Sudafrica, per la sua popolazione anche solo andare a fare shopping in Sudafrica è normale.  
Per il Sudafrica i veri visitatori internazionali provenienti da ovest sono appena 1,2 milioni, proprio come il Kenya. Stati Uniti, Gran Bretagna e Germania sono i mercati chiave.
Cosa può imparare il Kenya da Marocco, Sudafrica ed altre Nazioni più evolute turisticamente
1. Eliminare il Visa per chiunque si qualifichi come “turista”. Non per forza cancellare il pagamento dei tre mesi di soggiorno come il Marocco, basta dare gratis il soggiorno di un mese e si vedrà il cambiamento rapido. Solo la richiesta di pagare un visto può eliminare un potenziale visitatore. Abbiamo sotto mano i vantaggi del visto gratuito ai bambini, molte più famiglie sono arrivate nel Paese.
2. Dobbiamo incoraggiare i nostri vicini e gli africani a visitare Kenya con facilità. Se Dubai può permettere ai milioni di “West African” di attraversare l’emirato per 24 ore, perché non possiamo fare altrettanto, invece di lasciarli dormire sul pavimento al Jomo Kenyatta International Airport? 
Quale minaccia questi altri africani possono rappresentare per il Kenya? Quasi nessuna e chi transita in aereo non intende certo rimanere qui come rifugiato o chiedere asilo politico o benefici come avviene in Occidente.
3. Il KWS deve trattare i cittadini africani come se l’Africa fosse una sola nazione, e non come se arrivassero dall'Europa quando si tratta di tasse di parchi e tasse di ingresso nei parchi marini. 
Perché le nostre tariffe dei parchi arrivano fino a 90 dollari quando il Sudafrica ne prende appena  40? 
4. La politica di “open sky” non dovrebbe essere limitata a Nairobi. Mombasa ha bisogno di aprire gli spazi aerei e come paese dobbiamo ora uscire dalle nostre vecchie modalità, per attirare le compagnie aeree a venire in Kenya.  Abbiamo perso troppo tempo ad aspettare che le compagnie aeree arrivassero da sole, da dieci anni non funziona più. È ora di inseguirle e convincerle.
5. Dobbiamo dare un deciso freno alle molestie nei confronti dei visitatori, da parte di Immigrazione, dogane e polizie aeroportuali. 
Mentre al livello dell'immigrazione è cambiato per il meglio, le abitudini dei rappresentanti delle istituzioni e forze dell’ordine rappresentano ancora l’anello debole. 
Perché insistere a frugare e chiedere tasse sugli effetti personali? 
Succede solo in Kenya ed è un benvenuto spiacevole e dannoso.
Infine, il Sudafrica ha guadagnato 6 miliardi di dollari da 10 milioni di visitatori con una spesa media di 600 dollari a turista, mentre in Kenya abbiamo guadagnato 1.2 miliardi da 1 milione di visitatori che significa 1200 dollari a persona, il che significa che a volte la quantità non è necessariamente una buona cosa.
Credo quindi che confrontare gli arrivi del Kenya con Paesi come Marocco e Sudafrica non sia utile, chiediamoci piuttosto se abbiamo il potenziale per accrescere i nostri numeri. 
Pensiamo a come fare, ma concentriamo sulla qualità piuttosto che sulla quantità.
Come sempre, scelgo di rimanere un ottimista

Mohammed Hersi, CEO Heritage Hotels

TAGS: VISA KenyaKenya turismo

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