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15-07-2019 di redazione
Il metodo è quello artigianale per produrre delle normalissime candele: un fornello a gas, classiche provette a tubo, bicchieri, pestello e mortaio e corda per lo stoppino. Ma il giovane Vitalis Kiplagat, nella periferia di Nairobi mescolando alla cera un mix di erbe particolari, sembra aver creato la più potente candela antizanzare in circolazione.
Come avviene per le invenzioni che possono segnare un'epoca o almeno alzare l'asticella di un certo ambito, la "ricetta" è segreta, ma si sa che una di queste erbe sapientemente dosate da Vitalis è la Lantana Camara, pianta già conosciuta da aziende internazionali che ne vendono i semi per piantarle nei giardini e negli spazi verdi di zone particolarmente frequentate dalle zanzare, anche in Italia per tenere lontane le temibili "tigre". L'altro ingrediente principale sono le foglie di un particolare tipo di eucalipto, quello conosciuto come "Tasmanian Bluegum Tree".
Vitalis ha raccontato ai media keniani che alla base della sua scoperta c'è una constatazione: frequentando la scuola superiore, mentre il giardiniere dava fuoco alle sterpaglie, aveva notato che zanzare ed altri insetti si disperdevano velocemente solo quando venivano bruciate determinate piante.
Da lì sono partiti gli esperimenti che hanno portato alla creazione delle candele verdi che potenzialmente tengono lontana la malaria, che ancora uccide ogni anno in Kenya migliaia di persone. Candele biologiche che hanno superato il test e che ora Kiplagat produce e vende a 50 scellini l'una, riuscendo a produrne da solo almeno cento al giorno.
La preparazione non è difficile: una volta provveduto alla macinazione delle erbe, aggiunge un solvente nella polvere macinata ricavando una soluzione verde, quindi immerge la corda in una soluzione verde, con lo stoppino che viene quindi messo nella soluzione di cera bollente per indurirlo.
La soluzione a base di erbe sapientemente dosate, viene quindi aggiunta alla cera bollente ed il tutto viene versato nelle provette, per essere raffredato e solidificarsi.
Infine, le stesse provette vengono riscaldate a fuoco lento e costante per far fuoruscire le candele grazie all'accumulo di pressione durante il riscaldamento.
Un'invenzione talmente riuscita, pare, che il Kenya Medical Research Institute (KEMRI) si è interessato alla cosa e sta analizzando la composizione per poter trasformare l'intuizione del ragazzo keniano in un brevetto da commercializzare in grande stile.
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