Il virus benefico della cultura e dell’arte è sempre più presente a Malindi e rinforza l’anima e lo spirito. Di questi tempi particolarmente non è poco, nell’Africa che guarda all’Occidente e all’Oriente malati in tutti i sensi.
Non ci poteva essere location migliore del White Elephant, contornato di salvifici alberi di Neem e completamente ornato da opere d’arte e d’ingegno umano.
Per celebrare Federico Fellini nel centenario della nascita, grazie all’iniziativa voluta dall’Ambasciata d’Italia in Kenya e dall’Istituto Italiano di Cultura di Nairobi, l’inaugurazione della mostra che resterà in visione fino a fine mese nello spazio dell’Art Sea Lodge di Armando Tanzini, è stata onorata da oltre un centinaio di persone, che hanno seguito con vero interesse la performance musicale del polistrumentista Marco Bigi. Il pianista, flautista ed arrangiatore, ex orchestrale della Rai, ha eseguito brani tratti dalle colonne sonore di Fellini, scritti da Nino Rota (Amarcord, 8 e 1/2 , La Dolce Vita, La città delle donne) e da Nicola Piovani (“La voce della luna”) inframmezzate da letture tratte da interviste o brevi scritti del Maestro del cinema italiano, interpretate da Freddie del Curatolo e Doris Kamuye. Su un video, le immagini del capolavoro e premio Oscar “La dolce Vita” e sul palco insieme ai protagonisti della serata, una sedia da regista vuota, con una sciarpa rossa e la scritta sullo schienale “Fellini”.
Intorno, oltre alle cento sedie e ad altre persone in piedi a seguire l’evento, le tavole di disegni originali del genio riminese, in mezzo ai cavalli, agli elefanti e alle veneri di Tanzini, in un’atmosfera surreale, sognante e circense. Pubblico entusiasta e applausi a scena aperta, per un evento completamente riuscito che ha riunito più o meno tutte le nazionalità presenti a Malindi con un unico scopo: partecipare, condividere e scacciare qualsiasi presentimento negativo.