Mai un mare così bello a Malindi come quest'anno.
Nessuno tra residenti storici, pescatori, operatori turistici e cittadini di Malindi, ha memoria di un oceano indiano così cristallino e blu davanti alla cittadina.
Praticamente dal cambio di vento e di correnti, che abitualmente arriva dopo le piccole piogge di novembre, solitamente la porzione di Oceano Indiano davanti alla baia di Malindi, alla spiaggia di Silversand e al Parco Marino, si colora del marrone di fango e argilla trasportata dal fiume Galana, che nel suo alto corso (dove si chiama Sabaki) taglia in due la savana, delimitando il Parco Nazionale dello Tsavo Est.
Quest'anno, a causa della terribile siccità che ancora oggi sta colpendo il Paese in maniera inusitata, l'unico effetto positivo della mancanza di grandi piogge nell'entroterra, è che il fiume ha trasportato molta meno terra e meno detriti naturali.
Così il mare malindino non ha avuto nulla da invidiare ad altre località balneari del Kenya più celebrate, come Watamu e Diani.
Tonalità di blu e azzurro si sono fuse con i paesaggi che per almeno 5 mesi all'anno siamo soliti vedere con l'insolita colorazione marroncina e "color savana".
Anche la temperatura dell'oceano, meno calda del solito, ha influito sulla limpidezza e cristallinità dell'acqua, che raramente si è riempita di alghe e si è intorbidita. Un anno speciale per Malindi, che sta diventando sempre meno turistica, e proprio per questo si appresta a diventare una meta speciale, per i pochi che sanno apprezzare certe sfumature, in un'epoca in cui i giudizi sono sempre troppo trancianti e superficiali.
Malindi ha un fascino che molte altre destinazioni nel mondo non avranno mai.