FOCUS
18-01-2021 di Freddie del Curatolo
La polemica scoppia dopo la conferma del nuovo DPCM di un Governo italiano che tra oggi e domani affronta la sua battaglia più dura per rimanere in sella. In due giorni il Portale degli Italiani in Kenya ha ricevuto decine di mail e messaggi sulle sue pagine social di connazionali indignati perché l’Italia ancora non riapre le frontiere internazionali per turismo.
Questo avviene anche per Paesi dove i dati quotidiani relativi al Covid-19 sono assolutamente irrisori, rispetto a quelli italiani.
“Semmai sarebbe il Kenya a doversi preoccupare di ricevere italiani – dice Enzo, un lettore che ci scrive in privato sulla pagina www.malindikenya.net di Facebook – dato che invece il Paese africano non si fa problemi, chiedendo unicamente di arrivare con un tampone PCR, non vedo perché l’Italia non deve farci uscire. Ci tengono in gabbia e non accettano che possiamo desiderare, dopo tanti mesi, di fuggire un po’ al caldo a ritemprarci, sempre rispettando le regole del Paese che ci ospiterà”.
Come Enzo, in tanti non riescono a comprendere l’atteggiamento delle istituzioni italiane, che poi all’atto pratico non sono nemmeno così ligie ad applicare il decreto ed il fatto è dimostrabile dalla quantità di italiani che sono arrivati a Malindi e Watamu nelle ultime due settimane.
“Capisco che finché sono nel mio Paese devo rispettare le regole – dice Antonia – ma non possono togliermi la libertà di viaggiare nelle destinazioni che sono pronte ad accogliermi. Allora ritiratemi il passaporto, come ai criminali, che facciamo prima”.
Questa insofferenza è comprensibile, anche se ripetiamo che il Kenya non è ancora fuori dall’emergenza, benché i dati ufficiali e anche la situazione reale autorizzino all’ottimismo e soprattutto stante il fatto che la popolazione non ha praticamente mai osservato le norme dell’emergenza pandemia, se non il coprifuoco che è l’unica restrizione veramente controllata.
Se si pensa poi che i vicini di casa della Tanzania non hanno mai fatto proprio niente, dichiarandosi “covid Free” fin dallo scorso mese di aprile, c’è da chiedersi davvero perché gli italiani non possano tornare in vacanza almeno in Kenya, dove vengono richieste precauzioni e soprattutto si è monitorati quando si arriva, allorché il Governo invia a tutti un sms invitando a segnalare qualsiasi inconveniente che potrebbe essere legato al Covid-19.
Zanzibar da Natale è invasa da turisti internazionali, provenienti soprattutto da paesi dell’est e non chiede nemmeno il tampone in entrata (richiesto però da gran parte delle compagnie aeree). Non si hanno notizie di ricoveri o di decessi, con gli hotel che hanno ripreso a respirare e le attività dell’isola che procedono come se niente fosse, pur soffrendo della mancanza di turismo organizzato da Italia, Germania ed altri Paesi europei.
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