CLIMA
10-02-2017 di redazione
Il Kenya è flagellato dalla siccità.
Mentre il Governo centrale di Nairobi sta pensando di chiedere la calamità naturale alle Nazioni Unite, per avere stanziamenti straordinari e fronteggiare un'emergenza senza precedenti, nell'entroterra della costa arrivano i primi segnali di un cambiamento climatico che sta mettendo a dura prova le già provate condizioni della popolazione più bisognosa.In un solo anno, secondo le statistiche presentate dalla National Drought Management Authority, le persone che si ntrovano in condizioni critiche a causa della mancanza di acqua piovana sono passate da 1 milione e 300 mila a 2 milioni e 700 mila.
Nell'entroterra di Malindi la morfologia del terreno sta cambiando, il verde non la fa più da padrone e la siccità ha fatto comunella con chi taglia gli alberi per utilizzare la legna e con chi rende edificabili i propri appezzamenti di terra.
Inoltre la siciità spiazza le abitudini degli animali, che cercano i punti del fiume Galana dove il depositarsi della poca acqua crea piscine naturali di acqua bevibile. Quindi elefanti ed altri animali si spingono sulle rive del fiume, uscendo anche dal parco nazionale.
Parco dello Tsavo in cui invece entrano mandrie di mucche a cercare erba più fresca e genuina di quella ai bordi della nuova strada da Malindi.
A causa della mancanza delle piccole piogge dello scorso novembre, quest'anno è tutto più secco, con la conseguenza della circolazione di malattie, che possono colpire con più frequenza vecchi e bambini sotto i 5 anni.
Si spera che quest'anno le piogge monsoniche possano arrivare ad aprile, piuttosto che a fine maggio come ultimamente accade.
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