ITALIANI
30-03-2020 di Freddie del Curatolo
A poche ore dalla pubblicazione del volo di rientro organizzato dal Ministero degli Affari Esteri italiano, in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia in Kenya e predisposto dalla compagnia di charter Neos per domani , martedì 31 marzo, ferve il dibattito tra villeggianti italiani che si trovano attualmente in Kenya, residenti e lavoratori che vorrebbero tornare nel loro Paese.
Motivo principale del contendere è ovviamente il prezzo del biglietto, fissato a 1400 euro per la tratta Mombasa-Nairobi-Milano Malpensa.
Per molti si tratta di una cifra spropositata, per alcuni addirittura di un “taglieggio”, altri ancora erano convinti che gli italiani all’estero, anche se rimasti in vacanza, meritassero un rimpatrio gratis.
Dall’altra parte rispondono altri concittadini, dando loro spiegazioni o appellandoli come visionari, ingenui o peggio ancora “furbacchioni dell’esilio dorato”.
Polemiche perlopiù sterili, come sanno essere spesso quelle dei social network, cariche di livore e, se va bene, di bonaria ironia. Che però, scorrendo a 360 gradi, ci danno un’immagine autentica di quel che siamo, con l’attenuante di un inedito periodo di stress. Che però chi è stato al sole e al mare fino a due giorni fa dovrebbe avere sicuramente meno di chi vive in Val Seriana o nel milanese.
Vale la pena ricordare che l’Ambasciata ha spinto molto per questo volo, che non era affatto garantito in tempi stretti, non essendoci ancora una vera e propria emergenza di alcun tipo in Kenya. Lo stop ai voli da e per il Paese è stato dato solo cinque giorni fa e con un preavviso di tre giorni e mezzo, utile per chi avesse avuto vere esigenze di tornare per prenotare un volo di rientro con ben tre compagnie aeree. Infatti si calcola che circa 250 connazionali l’abbiano fatto. Si trattava di persone con problemi derivanti dalla somministrazione di medicine la cui scorta stava finendo, o con situazioni difficili a casa ed altri motivi. O semplicemente di cittadini responsabili che non volevano dipendere da un volo commerciale di Stato. Anche perché già in tempi non sospetti, quando abbiamo pubblicato la notizia dell’iter di organizzazione del volo, si è parlato di un volo a pagamento.
Ora, che qualcuno sperasse in una tariffa simile a quella di un volo charter in bassa stagione può essere anche legittimo, così come deve essere però logico che davanti ad una spiegazione tutti capiscano che così non può essere. Un volo charter vive sul riempimento del velivolo in andata ed in ritorno, su alcuni posti acquistati “vuoto per pieno” e su alcuni sgravi che fanno parte di accordi tra il Ministero del replica patek philippe Turismo keniano e i tour operator internazionali che portano passeggeri in Kenya.
Tutto questo non fa parte di un volo commerciale di Stato, dove in pratica il Ministero degli Esteri chiede ad una compagnia di operare per suo conto un servizio per i propri connazionali.
Neos è stata scelta perché svolge già da tempo quella tratta ed ha accordi con il Kenya, quindi sicuramente quello della compagnia di charter italiana è il più basso possibile. Vale la pena ricordare che tutti i voli di rientro di connazionali nel mondo sono attualmente a pagamento, proprio perché questo è un servizio e non un’emergenza, non c’è uno stato di guerra né situazioni per cui sono gli Stati ospitanti a chiedere che i nostri connazionali se ne debbano andare.
Luigi Corticelli, per anni Caposcalo di Air Italy a Mombasa, ci spiega come si è arrivati alla formulazione di questo prezzo del biglietto di rientro.
“Il nostro Ministero degli Esteri che ha affidato il compito ad una compagnia privata come la Neos esperta della rotta MXP- F.CO- MBA- NBO e ritorno – spiega Corticelli – ecco perché hanno fissato il costo del biglietto in € 1.399.99 a persona: l'aereo deve partire vuoto (quindi con il 50% in più di spese da coprire per mancato guadagno) e con doppio equipaggio per via delle 12 ore massime di volo che il “crew” può fare, le disposizioni sanitarie impongono una distanza sufficiente da un passeggero e l'altro e presumo che si arrivi ad un totale massimo di circa 120/130 passeggeri da imbarcare. Più ci sono, come sottolinea la stessa compagnia sul suo sito, 100 euro a testa di tassa carburante e 45 di tassa aeroportuale. Ecco perché il costo esposto forse addirittura non coprirà le spese. Quindi il Ministero degli Esteri ha fatto solo la cortesia di noleggiare un volo, nulla di più”.
A chi invece si lamenta della rotta (quando si supponeva atterrasse solo a Roma, i “nordici” ci tempestavano di messaggi, ora sono i “meridionali” ad inveire, possiamo dire che non è assolutamente certo che dopo questo volo ce ne sarà un altro.
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